Lucca Comics & Games 2024 – Day THREE
Eccoci arrivato al terzo gioco di questo Lucca Comics.
Considerando il numero di biglietti venduti temevamo la giornata di oggi, solitamente infatti, nei giorni di massimo afflusso, muoversi all’interno dei padiglioni diventa una via crucis e trovare un tavolo a cui sedersi diventa un’impresa lunga e difficile. Devo dire tuttavia che, a conti fatti, la giornata è andata alla grande!
Botanicus






Il primo gioco del giorno è stato Botanicus della Giochi Uniti, io lo avevo già provato quest’anno al Modena Play e mi era piaciuto moltissimo e visto che lo voleva provare anche Andrea, l’ho rigiocato volentieri.
Nel gioco noi dobbiamo muovere il nostro giardiniere per coltivare il nostro giardino con piantine di diverse dimensioni in modo da riuscire a soddisfare gli obbiettivi collegati alle diverse zone del giardino. Nel turno, dopo aver mosso il nostro giardiniere, dovremo selezionare, in ordine di turno, l’azione da svolgere su un particolare tracciato che porterà anche a definire l’ordine del turno successivo.
Le azioni ci porteranno a muoverci su 3 tracciati che ci serviranno a piantare nuove piante, farle crescere e a recuperare i soldi necessari per le nostre azioni.
Personalmente trovo le meccaniche di gioco di Botanicus molto eleganti e ben fatte, la grafica del gioco è molto chiara e rende il gioco semplice da capire e molto chiaro fin dai primi giri.
Il gioco può essere giocato sia in versione semplice che nella sua versione completa e asimmetrica, adattandosi molto bene a qualsiasi categoria di giocatori.
Personalmente ho già acquistato una copia del gioco perché l’ho trovato veramente molto bello e mi sento di consigliarlo a tutti.
Escape the Dark Castle





Escape the Dark Castle è un gioco di carte e di avventura fantasy, cooperativo, edito dalla Ghenos Games, che consiste nel superare in sequenza una serie di carte in cui potremo trovare nemici e scelte da affrontare.
Il gioco si prepara e si spiega veramente in 5 minuti, le carte del castello sono splendidamente illustrate e il meccanismo di combattimento è semplice e intuitivo.
Quello che ci ha convinto meno del gioco è il fatto che ci saremmo aspettati più varietà nelle carte castello, quasi la loro totalità, infatti, consiste in un incontro con un mostro che sfocia praticamente sempre in un combattimento.
L’effetto è quindi quello di dover affrontare, uno dopo l’altro, un mostro dietro l’altro, senza nessun filo logico o di trama.
Nel nostro caso siamo usciti dalla prigione, abbiamo trovato un nobile, poi un demone, poi uno gruppo di scheletri, poi delle guardie … non so ben dire che cosa ci fosse in quel castello, ma sicuramente c’era un bel casino!
Affamati



Passando da Creativamente abbiamo provato Affamati, un gioco cooperativo in cui dovremo difendere il nostro fortino dall’assalto di mostri affamati, che possiamo scacciare dandogli da mangiare prima che abbattano la barricata.
Il problema starà tutto nel riuscire a produrre il cibo necessario prima che i mostri arrivino alla nostra porta. Dovremo infatti mungere il latte per produrre il formaggio, coltivare le verdure necessarie e poi raccoglierle, oppure, in extremis, comprare delle cose causali dal mercato.
Il gioco è un classico gioco di programmazione, noi abbiamo infatti da subito visibilità del cibo di cui è goloso il mostro e dovremo ottimizzare le nostre mosse per riuscire a produrlo in tempo per non morire.
Un gioco divertente dedicato a bimbi, ragazzi e famiglie.
Raptor Race




Per restare in tema di cose che ti vogliono mangiare, abbiamo provato Raptor Race, un gioco della Flexiq in cui dovremo far gareggiare nientepopodimeno che 5 Velociraptor di colori diversi.
Nel nostro turno dovremo tirare 4 dadi che hanno sulle loro facce le impronte dei Velociraptor e i loro colori, più una faccia che riporta l’impronta di un T-rex.
Ogni impronta dei raptor farà avanzare il raptor del colore corrispondente, mentre l’impronta del T-rex farà arretrare uno dei raptor. I dadi potranno essere ritirati fino a 4 volte tenendone almeno 1 per ogni lancio effettuato.
Ovviamente avremo un nostro obbiettivo privato che ci dirà quali sono i 3 raptor su cui dovremo puntare e il loro ordine di arrivo. Chi riuscirà a piazzare meglio i suoi tre Velociraptor farà più punti e vincerà la partita.
Nel gioco ci sono due percorsi, uno desertico e uno nella giungla, dove, nel secondo, troveremo degli ostacoli lungo il percorso e per evitarli, sarà necessario l’utilizzo di un nuovo dado che permetterà al nostro raptor di cambiare corsia.
Il gioco è molto semplice, molto casuale, adatto principalmente a giovani e ragazzi e non utilizza dinamiche di gioco innovative; tuttavia, se si vuole qualcosa di veloce e poco impegnativo, una partita, o una serie di partite in modalità gara, vi farà divertire.
King of Tokyo DUEL



Eccoci a provare la versione per due del famoso King of Tokyo. Rispetto alla sua versione più grande mancano i mostroni che si picchiano sul tabellone, secondo me una grande mancanza!
Di loro sono restate solo delle schede, che ogni giocatore terrà davanti a sé per vedere le statistiche e il potere del proprio mostro. Scopo del gioco sarà quello di spostare due indicatori, uno rosso e uno blu, sul tabellone, in modo tale da tirarli entrambi verso la propria zona di campo. Altro modo per vincere è il più classico, ovvero quello di uccidere l’altro mostro a schiaffoni!
Devo dire che questa versione del gioco non ci ha convinto fino in fondo, alla fine della partita i due indicatori erano praticamente restati nelle loro posizioni di partenza, dopo aver fatto un minimo di avanti e indietro sui loro tracciati e la partita è finita con la morte del mostro di Andrea.
Senza i mostroni giganti in campo, inoltre, il gioco perde la sua principale componente scenica. Sicuramente dovremo riprovare nuovamente questo gioco, per capire se effettivamente ha senso o meno concentrarsi sui tracciati, al posto di limitarsi a picchiare il mostro nemico.
A.R.T. Project



A.R.T. Project è un gioco collaborativo, in cui dovremo riuscire a recuperare delle opere d’arte, che sono state rubate dagli uomini dell’organizzazione criminale della mano bianca. Nella scatola sono presente molte mappe differenti, che possono dare maggiore variabilità al gioco.
Per riuscire a recuperare le opere d’arte rubate i giocatori devono coordinarsi sulle carte da usare, ogni giocatore dovrà infatti pescare due carte e decidere quale tenere e quale scartare, in base ai simboli presenti su di essa e sui bonus/malus che la carta darà a tutti giocatori.
Una volta raccolti 3 simboli identici, comparirà in quella città una delle casse che dovremo recuperare e i giocatori dovranno muoversi fino ad essa per combattere i membri della mano bianca e recuperarla.
Il gioco è semplice nelle regole ma per nulla banale nelle dinamiche e solo un buon coordinamento tra i giocatori e un attento utilizzo delle carte e delle risorse, sempre molto scarse, permetteranno di riuscire a vincere.
Assolutamente un gioco da provare per tutte le persone a cui piacciono i giochi collaborativi.
Arbolito



Arbolito è un party game edito da Giochi Uniti in cui dovremo mettere dei dischetti colorati sui rami di un albero. I dischetti si incastrano tra di loro tramite delle fessure e lo scopo dei giocatori sarà quello di inserire un nuovo dischetto senza farlo cadere.
Sui dischetti sono presenti anche dei gatti o degli uccellini, che, se uniti gli uni con gli altri, possono dare dei bonus o dei malus ai giocatori.
Il gioco non ci è piaciuto, gli incastri tra i dischetti erano troppo molli e non permettevano un buon posizionamento dei dischetti, facendo ammosciare le varie parti dell’albero e rendendo la struttura molle e brutta da vedere.
Capisco che il gioco è proprio quello, se stessero su benissimo la difficoltà non ci sarebbe, ma per come lo abbiamo visto, sia a noi che alle altre persone che hanno giocato con coi, è sembrato decisamente eccessivo!
Flower Fields





Abbiamo avuto il piacere di provare Flower Fields insieme a uno dei suoi autori, Luca Borsa. Come sempre è stato un piacere giocare a un gioco di Luca, che ringraziamo per la disponibilità e la pazienza.
Farsi spiegare un gioco direttamente da uno dei suoi autori è sempre molto bello perché, a mio parere, fa capire le logiche, l’impegno e la passione che le persone mettono per realizzare dei prodotti che a molti, sbagliando, sembrano dei “semplici giochini”.
Nel gioco dovremo prendere delle tessere, di forme e colori differenti, per posizionarle sulla nostra plancia in modo da creare delle aree di colore omogenee tra loro. Sopra queste tessere dovremo posizionare delle api che, a fine partita, saranno dei moltiplicatori per le tessere colorate posizionate sulla plancia.
Il gioco visivamente si presenta molto colorato e appagante e le apine che dovremo posizionare sono veramente carine.
Come da tradizione nei giochi di questo tipo, non riuscirete a fare tutto quello che vorrete e dovrete concentrarvi sulle cose che vi daranno più punti, tralasciandone altre, inoltre dovrete anche stare attenti anche alle plance dei vostri vicini.
Il gioco ci è piaciuto moltissimo, consigliamo a tutti di provarlo e sicuramente entrerà a far parte della nostra collezione.
Dylan Dog



Dylan Dog, della Clementoni, è un cooperativo in cui si deve superare una missione ispirata al primo fumetto di Dylan Dog. Fondamentalmente bisogna muoversi sulla mappa di Londra per uccidere tutti gli zombi, recuperare le tessere trama per ricostruire la trama del fumetto, per poi andare ad uccidere il boss finale.
Le meccaniche sono quelle di un classico movimento su mappa, in cui dovremo muoverci nelle varie località, scoprire le tessere e superare le prove o sconfiggere i nemici che troveremo sotto di essere.
Per riuscirci i giocatori dovranno cooperare tra di loro sfruttando le loro diverse capacità speciali per sostenersi l’un l’altro, la cooperazione sarà assolutamente necessaria per superare il boss finale.
Il gioco ci è sembravo molto semplice, forse troppo; tuttavia, nella demo del gioco molti dei nemici erano già stati tolti per semplificare la partita; quindi, potrebbe tranquillamente essere che il problema fosse quello. Personalmente ho comunque voluto dargli fiducia e ho acquistato il gioco, che consiglio anche a tutti gli amanti del famoso e stupendo fumetto italiano, in quanto lo ricalca fedelmente.
Cercheremo di pubblicare presto una sua recensione per darvi maggiori dettagli.
Valley Hoopers – The Series




Valley Hoopers è stata la vera scoperta di questa fiera.
Si tratta di un gioco che permette di giocare una simulazione di una partita di basket fantasy in modo estremamente realistico. Sia io che Andrea non conosciamo praticamente nulla del basket, personalmente non l’ho mai seguito, né ne conosco le regole; quindi, ammetto di essermi approcciato al gioco con molta diffidenza.
All’inizio quando Ilaria, co-creatrice e disegnatrice del gioco, ha iniziato a spiegarcelo, pensavo che non avrei mai capito le regole del gioco, poi, appena iniziato a giocare, tutto è risultato più semplice e chiaro e dopo pochi turni, potevo giocare in autonomia.
Il gioco replica fedelmente tutte componenti principali di una partita di basket, i giocatori hanno il loro ruolo, possono essere eseguite tutte le tipologie di azioni, possono essere provati degli schemi, compiuti falli, eseguiti cambi … più che un gioco è una vera e propria esperienza immersiva in questo sport.
Sicuramente noi siamo stati molto fortunati, come detto in precedenza, farsi spiegare un gioco dal suo creatore, aiuta tantissimo la sua comprensione e la passione che abbiamo visto in Ilaria Rizzini ed Emanuele Gemme e stata veramente un qualcosa di molto potente: bravissimi davvero!
Inutile dire che siamo stati felici di acquistare una copia del gioco, che riteniamo debba essere un must have per tutti quelli che amano il basket, o anche solamente i bei giochi.

Lascia un commento